Sei entrato in chiesa perché vuoi pregare. Fermati e trova il tempo per riposarti e riprendere speranza con questa preghiera. Ogni settimana un testo diverso di autori di varie tradizioni per aiutarti a ritrovare il gusto della preghiera silenziosa. Perché, diceva Sant’Agostino: «nutre l’anima solo ciò che la rallegra».
Quando ho fame
Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliata, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiata, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stessa, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta (1910-1997)
Madre Teresa nacque a Skopje in Macedonia nel 1910, da genitori albanesi.
Quando era solo una bambina perse il padre e questo fatto drammatico cominciò a minare la solidità economica della famiglia e la spinse a dedicarsi sempre più alle attività della parrocchia della sua città, dando anche aiuto ai poveri.
Nel 1928, a diciotto anni, decise di prendere i voti entrando come aspirante nelle Suore di Loreto, un ramo dell’Istituto della Beata Vergine Maria che svolgeva attività missionarie in India.
Fu proprio in India che cominciò da vicino ad aiutare i malati ed a insegnare in un collegio cattolico, e nel 1937 finalmente pronunziò i voti perpetui, divenendo così Madre Teresa, nome che mantenne per il resto della vita. Madre Teresa ben presto però capì che doveva fare di più, cioè uscire dal convento e mettersi al servizio dei “più poveri tra i poveri” e degli emarginati, tra le vie della città di Calcutta, dove la sua missione ebbe ufficialmente inizio. Nel 1948 inoltre volle prendere la cittadinanza indiana, dando l’ulteriore dimostrazione del suo legame con le persone che voleva servire.
Nel 1950, Madre Teresa fondò la propria congregazione delle Missionarie della carità e come divisa scelse un semplice sari bianco a strisce azzurre, a quanto si dice perché aveva i colori della casta degli intoccabili, la più povera dell’India.
Il numero delle persone aderenti alla missione ben presto crebbe e nel 1965 papa Paolo VI concesse alle Missionarie della carità il titolo di “congregazione di diritto pontificio” e la possibilità quindi di espandersi anche fuori dall’India.
Nel corso degli anni ottanta nacque poi l’amicizia fra papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa, i quali si scambiarono visite reciproche.
Grazie all’appoggio di papa Wojtyła, Madre Teresa riuscì ad aprire ben tre case a Roma, fra cui una mensa nella Città del Vaticano dedicata a Santa Marta, patrona dell’ospitalità.
Negli anni novanta, le Missionarie della Carità superarono le quattromila unità con cinquanta case sparse in tutti i continenti.
Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo e le valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979.
Morì nel 1997 ed a seguito dei numerosi miracoli ricevuti per sua intercessione è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.
Madre Teresa non si considerava una suora di vita attiva, anzi, di sé e delle altre Missionarie della Carità diceva: “siamo delle contemplative che vivono in mezzo al mondo”.
Questa sua spiritualità, inoltre che aveva tratti di ispirazione francescana, era sintetizzata da Madre Teresa con l’immagine, in cui si riconosceva, ovvero di essere “una piccola matita nelle mani di Dio” e questo dice tutto riguardo il suo serio impegno che non si stancò mai di portare avanti per tutta la sua esistenza.
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