…fare niente per rendere un po’ più gioiosa la tua vita. È vero che oggi è proprio difficile essere “gaudiosi” come dice Papa Francesco. Perché il presente e il futuro di tutti, anche degli anziani, non è proprio roseo: perché ci sono pochi soldi, per alcuni proprio pochi anche per consumi limitati, perché le tasse pesano troppo, perché tuo figlio o tuo nipote non trova lavoro, perché i figli adulti e i nipoti, chi li ha, si ricordano poco di noi, perché i ragazzi di oggi hanno perso il significato delle parole educazione e buone maniere, perché le ragazze girano per strada poco vestite, perché quelli che abitano nel tuo condominio neanche ti salutano, perché ogni giorno c’è uno scandalo pubblico, e qualche volta anche “privato”, perché l’AMA non pulisce le strade però dobbiamo pagare ugualmente i servizi che non ci sono, perchè il 46 non arriva mai, perché i turisti (compresi quelli che vanno da Papa Francesco) rendono più difficile in questo quartiere la circolazione, perché ci sono i barboni davanti alla chiesa che sporcano, perché, perché… tantissime sono le ragioni, per giovani e non, per non essere di buon umore e gioiosi quando ci alziamo la mattina.
Ho trovato, ormai ingiallito, tra i ritagli di giornali che conservo da tanti anni, una striscia con 10 Regole per superare le depressioni e i disagi che evidentemente anche tanti anni fa erano grossi. Ve le trasmetto perché mi sembrano interessanti.
1. Dare. Fare qualcosa per gli altri, per aiutarli. Mettere a disposizione non solo il proprio denaro, ma anche il proprio tempo e le nostre idee.
2. Relazionarsi. Socializzare, stringere e rafforzare relazioni familiari e amicizie.
3. Muoversi. Prendersi cura del proprio corpo allontana la depressione.
4. Apprezzare. Accorgersi del buono che c’è intorno: bisogna fermarsi e osservare.
5. Mettersi alla prova. Imparare qualcosa di nuovo ci permette di imbatterci in nuove idee e di restare curiosi.
6. Direzione. Avere obiettivi da raggiungere anche piccoli ma realistici.
7. Resilienza. Trovare modi per superare gli imprevisti: non possiamo sapere cosa ci capiterà, ma si può decidere quale atteggiamento tenere.
8. Emozione. Cercare un approccio positivo con la realtà, mantenendo una visione realistica degli alti e bassi.
9. Accettazione. Star bene con il proprio modo di essere. Accettare se stessi aiuta ad accettare gli altri.
10. Significato. Far parte di qualcosa di più grande di noi. Trovare significati e scopi al di là di sé. Nella fede, nell’essere genitori, nonni, nelle cose che facciamo, nel lavoro.
Sembra facile. Ma non è così. Tutti noi siamo lontani ormai da ottimismi ingenui riguardo a soluzioni positive. Invece è proprio questo il tempo di cercare ancora. Non c’è un’altra strada per continuare il nostro cammino alla conquista di quel “gaudium nel mondo attuale” di cui Papa Francesco ha scritto e parla ogni giorno. Solo che bisogna provarci ogni giorno, senza rinunciare mai a cercare soluzioni anche piccole, a non lasciarci travolgere da tutto il negativo che c’è intorno a noi, e qualche volta anche dentro di noi. Qualcuno ci riesce e se lo incontri per strada ti sorride.
Noi in Parrocchia ci stiamo provando con “Amici 60 anni ...e più”. Ci troviamo per raccontarci le nostre storie e fare amicizia, per vedere insieme un film e poi parlarne, per aiutarci a vicenda se è possibile, per pranzare insieme la domenica se siamo soli, per telefonarci come vecchi amici, per fare una passeggiata o una visita culturale, per leggere insieme poesie dialettali e non, per festeggiare i nostri compleanni, per non avvilirci troppo per le forze che vanno diminuendo, per non vedere insomma il mondo tutto in nero. E altro abbiamo in mente.
È una piccolissima storia la nostra, scritta in autogestione e in letizia, anche se a volte abbiamo idee diverse su qualche problema. Cerchiamo di “star bene con il nostro modo di essere, perché accettare se stessi aiuta ad accettare gli altri” come dice la lista di prima. E questa già è una cosa utile, di questi tempi.
Rachele Filippetto
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