La beatificazione del giudice Rosario Livatino, primo magistrato italiano proclamato martire della giustizia in odio alla fede, ci ricorda che:

- Si può essere buoni cristiani e onesti cittadini nel rispetto della giustizia e nella missione di far rispettare la giustizia.

- Mafia e Vangelo sono incompatibili.

Ma quanti hanno dato la vita per ricordarci queste due semplici verità!

Papa Francesco, incontrando in udienza il 29 novembre 2019 i membri del Centro Studi "Rosario Livatino", aveva detto:

“Livatino – per il quale si è concluso positivamente il processo diocesano di beatificazione – continua ad essere un esempio, anzitutto per coloro che svolgono l’impegnativo e complicato lavoro di giudice. Quando Rosario fu ucciso non lo conosceva quasi nessuno. Lavorava in un Tribunale di periferia: si occupava dei sequestri e delle confische dei beni di provenienza illecita acquisiti dai mafiosi. Lo faceva in modo inattaccabile, rispettando le garanzie degli accusati, con grande professionalità e con risultati concreti: per questo la mafia decise di eliminarlo.

Livatino è un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni.”

E ancora:

“Mi ritrovo molto in un’altra riflessione di Rosario Livatino, quando afferma: «Decidere è scegliere […]; e scegliere è una delle cose più difficili che l’uomo sia chiamato a fare. […] Ed è proprio in questo scegliere per decidere, decidere per ordinare, che il magistrato credente può trovare un rapporto con Dio. Un rapporto diretto, perché il rendere giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio. Un rapporto indiretto, per il tramite dell’amore verso la persona giudicata.[…] E tale compito sarà tanto più lieve quanto più il magistrato avvertirà con umiltà le proprie debolezze, quanto più si ripresenterà ogni volta alla società disposto e proteso a comprendere l’uomo che ha di fronte e a giudicarlo senza atteggiamento da superuomo, ma anzi con costruttiva contrizione».

In questo modo, con queste convinzioni, Rosario Livatino ha lasciato a tutti noi un esempio luminoso di come la fede possa esprimersi compiutamente nel servizio alla comunità civile e alle sue leggi; e di come l’obbedienza alla Chiesa possa coniugarsi con l’obbedienza allo Stato, in particolare con il ministero, delicato e importante, di far rispettare e applicare la legge.”

E infine:

“Dopo la morte di Livatino, in più di uno dei suoi appunti veniva trovata a margine una annotazione, che all’inizio suonava misteriosa: “S.T.D.”. Presto si scoprì che era l’acronimo che attestava l’atto di affidamento totale che Rosario faceva con frequenza alla volontà di Dio: S.T.D. sono le iniziali di sub tutela Dei.”

Don Donato

 

 

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L’artista prende sul serio la profondità inesauribile dell’esistenza, della vita e del mondo,
anche nelle sue contraddizioni e nei suoi lati tragici.
L’artista ricorda a tutti che la dimensione nella quale ci muoviamo,
anche quando non ne siamo consapevoli, è quella dello Spirito.
La vostra arte è come una vela che si riempie dello Spirito e fa andare avanti.

(Papa Francesco)


 

 

 

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Avvisi della Settimana

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Sabato 30 settembre
 verranno a Roma,
da vari luoghi d’Europa e del mondo,
migliaia di giovani per l’apertura del Sinodo universale della Chiesa.
Soggiorneranno nelle parrocchie di Roma ma anche nelle famiglie.
Nella nostra parrocchia ospiteremo 40 giovani dalla Spagna.
Chi vuole portare dolci da offrire ai ragazzi a colazione
da venerdì a domenica può portarli in parrocchia

 

Da sabato 23 settembre
cambia l'orario delle Messe alla Madonna del Riposo.
Nei giorni feriali (sabato compreso)
sarà celebrata la Messa anche alle ore 17.00.

 

Iscrizioni per il catechismo di Prima Comunione e Cresima:
ogni giorno dalle 17.00 alle 19.00 in segreteria.

 

 Corsi di teologia per laici
I corsi inizieranno dalla seconda settimana di ottobre
in 10 comunità parrocchiali.
Aperte le iscrizioni.
info: www.ecclesiamater.org

 

 

 

 

 

 

 

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