Caro fratello, cara sorella,

se qualcuno ti chiedesse: “chi è Dio? Come ci si avvicina a Lui?”, tu non potresti indicare anzitutto il cielo ma questo Bambino che nasce a Betlemme.

Questa è la grande novità del cristianesimo. Se dobbiamo cercare Dio non basta alzare gli occhi al cielo e neanche guardare dentro di sé. Due cose importanti ma non sufficienti.

Impariamo tante cose su Dio soltanto guardando il Bambino. Scopriamo come abita il mondo.

Il suo sorriso dice che Dio è felice ed è contento di questo mondo, non lo abita con un senso di fastidio o di estraneità. Ha avuto bisogno dell’abbraccio di sua madre e di suo papà.

Certo avrà anche pianto. Perché nascere è entrare in contatto anche con il dolore. Perché se ami sai anche che soffrirai per amore. E c’è un legame stretto tra il Natale e la Passione. Perché in realtà c’è un unico mistero che è Gesù. Il modo in cui Gesù abita il mondo e lo prende su di sé è lo stesso nella culla e sulla croce. Non è sempre facile vedere la continuità perché il Natale ci sembra un mistero di tenerezza, mentre la Passione un mistero di violenza. In realtà è la stessa cosa perché è la fedeltà di Gesù che lo porta fino alla Passione. Che poi è l’unico modo per superarlo: entrarci dentro. E non diventare mai come chi ci ferisce.

Gesù ha preso sul serio l’umano, lo ha vissuto in quella scansione che i Vangeli ci ricordano: 30 anni di vita ordinaria, normale, nel lavoro, nei rapporti sociali, in famiglia. 3 anni di predicazione pubblica, 3 giorni di Passione. In questo scorrere del tempo ha imparato a parlare la lingua del suo popolo, a pensare e a guardare le cose, le persone, a offrire la vita. In quello sguardo non troviamo la forza di chi confida in se stesso ma la potenza della tenerezza di chi si affida. E la tenerezza è capace di smuovere le montagne, di disarmare anche gli uomini più duri. Certo è una forza che rischia, perché si espone; questo è il mistero della Passione, l’altro lato della tenerezza.

Lo sguardo di Gesù sul mondo è lo sguardo di un bambino stupito e meravigliato, è lo sguardo del crocifisso che invoca perdono. Di chi vede il bene senza lasciarsi accecare dal male. Da lui impariamo come guardare il mondo e attraversarlo. Perchè se vediamo solo il brutto, rischiamo di vedere qualcosa di noi e non della realtà.

La nascita di Gesù è un fatto che abita il mondo come benedizione che, di generazione in generazione arriva fino a noi. Gesù è dentro questo fiume di vita e di grazia che accade veramente, non una favola. Da una vita ad un’altra. La tua, la mia. Che non smettono di generare.

Ti auguro di pensare con stupore e gratitudine, in questi giorni, quanto bene Dio fa passare attraverso di te.

Con il cuore buon Natale

 don Donato

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Evento

 

 

Avvisi della Settimana

 

mercoledì 8 maggio
ore 12.00
Supplica alla Madonna di Pompei

 

 

 
Il 25 e 26 maggio si svolgerà a Roma la prima
Giornata Mondiale dei Bambini
voluta da Papa Francesco per i bambini dai 5 ai 12 anni.
La Parrocchia parteciperà all'evento del 25 allo Stadio Olimpico.
E' obbligatoria l'iscrizione: in segreteria.

 

  

 

 

 

 

  

 

   

 

 

  


qui il video completo della liturgia e l'omelia di Papa Francesco

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