Sei entrato in chiesa perché vuoi pregare. Fermati e trova il tempo per riposarti e riprendere speranza con questa preghiera. Ogni settimana un testo diverso di autori di varie tradizioni per aiutarti a ritrovare il gusto della preghiera silenziosa. Perché, diceva Sant’Agostino: «nutre l’anima solo ciò che la rallegra».

 

Signore Gesù, fammi conoscere chi sei. Fa sentire al mio cuore la santità che è in Te.
Fa' che io veda la gloria del tuo volto.
Dal tuo essere e dalla tua parola, dal tuo agire e dal tuo disegno,
fammi derivare la certezza che la verità e l'amore sono a mia portata per salvarmi.
Tu sei la via, la verità e la vita. Tu sei il principio della nuova creazione.
Dammi il coraggio di osare. Fammi consapevole del mio bisogno di conversione,
e permetti che con serietà lo compia, nella realtà della vita quotidiana.
E se mi riconosco, indegno e peccatore, dammi la tua misericordia.
Donami la fedeltà che persevera e la fiducia che comincia sempre, ogni volta che tutto sembra fallire.

 (Romano Guardini,1885-1968)
Il coraggio di osare

 

 

Romano Guardini nacque a Verona il 17 febbraio 1885 da padre veronese e madre trentina. La famiglia si trasferì presto in Germania; dopo i primi studi a Magonza la vocazione religiosa lo portò alle facoltà teologiche di Tubinga e di Friburgo, fino all’ordinazione sacerdotale nel 1910. Il suo ministero pastorale si realizzò soprattutto nell’impegno educativo e nell’insegnamento universitario. Nel 1923 gli fu affidata la cattedra di Katholische Weltanschauung da poco istituita a Berlino. Le sue lezioni furono un confronto aperto e approfondito tra il messaggio cristiano e le opere di grandi autori della cultura occidentale; di qui avranno origine le grandi monografie interpretative dedicate a Dostoevskij, Agostino, Pascal, Socrate, Dante, Hölderlin, Rilke. Da ricordare anche Lo spirito della liturgia (1918), che ispirerà il movimento liturgico fino alle riforme del Concilio Vaticano II, e L’opposizione polare. Saggio per una filosofia del concreto vivente (1925), il suo testo filosofico più importante. Divenuto da tempo una voce scomoda per il potere nazista, nel 1939 la sua cattedra venne soppressa. Gli anni del dopoguerra, ripreso l’insegnamento a Monaco, lo vedranno impegnato, oltre che nella stesura di numerosi contributi in ambito teologico, antropologico e spirituale, in una riflessione intensiva sulla tragedia del totalitarismo nazista e sul rapporto tra libertà e potere nella civiltà moderna. Sarà tra i primi ad indicare nei giovani martiri della “Rosa Bianca” l’esempio di un’altissima testimonianza cristiana. Romano Guardini morì a Monaco il 1 ottobre 1968.

 

Egli fu teologo di riferimento anche per papa Benedetto XVI, il quale volentieri lo ha citato nelle proprie numerose pubblicazioni teologiche. Riferendosi allo sviluppo del pensiero di Guardini, Joseph Ratzinger evidenzia, tra l'altro, l'originaria posizione più vicina alle tesi liberali e successivamente il progressivo avvicinarsi dell'autore a posizioni più tradizionali. Da ultimo, Ratzinger citò Romano Guardini nel suo ultimo discorso al Collegio cardinalizio prima delle sue dimissioni, il 28 febbraio 2013.

 

Anche papa Francesco ha citato Romano Guardini nella sua Esortazione apostolica Evangelii gaudium. Nel corso dell'anno 2016 l'Arcidiocesi di Monaco-Frisinga ha aperto a livello diocesano la causa di beatificazione.

 

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