Sabato 14 ottobre, nell’ambito della Festa della Madonna del Riposo, grazie all’iniziativa promossa dalla Parrocchia San Pio V e dalla Università degli Studi Link, un gruppo di fedeli ha fatto visita al complesso del Casale San Pio V che sorge nel territorio della nostra parrocchia.

Con l’aiuto di uno storico, che con grande passione ha ricostruito il passato della casa di Papa Ghisleri, un domenicano di origini piemontesi nato il 17 gennaio 1504 nel comune di Bosco (dal 1863 si chiama Bosco Marengo), poco distante da Alessandria, si è avuta la sensazione di rivivere il casale fin dalle sue origini.

Il casale, tra le altre fasi della vita di papa Pio V, è legato all'episodio secondo il quale il 7 ottobre 1571, giorno della battaglia di Lepanto contro i Turchi, il pontefice avrebbe ricevuto proprio qui in visione l'annuncio della vittoria.

In particolare, attraverso il percorso storico del sito, al cui interno possiamo trovare parte del noto acquedotto Traiano, si sono ripercorsi i cambiamenti che l’area intorno a Via Gregorio VII ha subìto nel corso del tempo, avendo cosi maggiore contezza del nostro quartiere.

Tra i vari usi che il casale cinquecentesco ha visto vi è quello di istituto per ciechi fondato intorno al 1911. Di spicco la figura del suo fondatore, Augusto Romagnoli, anche lui cieco, sepolto all’interno della chiesa annessa al casale.

Da alcuni anni, il casale è sede dell’Università degli Studi Link.

Francesco Picciolo

   

 

 

È datata 4 settembre 2020 la determinazione dirigenziale del Municipio XIII che ha stabilito di “modificare provvisoriamente parte dell’area a parcheggio, sita in Largo San Pio V, ad area pedonale”.

Nelle premesse dell’atto ufficiale si ricorda che “con risoluzione n. 18 della seduta del 19.06.2019, il Consiglio Municipale ha espresso l’importanza delle aree pedonali e delle zone protette dal transito dei veicoli nel territorio del Municipio XIII, nell’ottica di un’urbanizzazione al passo con i tempi per una città sempre più sicura e meno inquinata” e che “Largo San Pio V ospita l’Istituto Scolastico comprensivo San Pio V costituito dalla scuola primaria “ Vittorio Alfieri”, della Scuola secondaria “Donato Bramante” e dalla Scuola Primaria scuola infanzia “Vittorio Alfieri”, con afflusso giornaliero tra alunni, docenti e personale, di oltre 1300 persone”.

La decisione è stata presa in vista della riapertura dell’anno scolastico 2020/2021 che, si legge ancora nell’atto “richiede un lavoro di collaborazione e sinergia su molteplici problematiche” aggiungendo che “il Dirigente scolastico dell’IC Largo San Pio V ha espressamente chiesto di concludere il processo di trasformazione di Largo San Pio V in area pedonale, peraltro, a seguito delle disposizioni relative al contenimento dell’emergenza epidemiologica ( COVID-19) entro l’avvio delle lezioni per il 14 settembre 2020”.

Pertanto si è deciso di “delimitare temporaneamente l’area con l’uso di parapedonali a croce di Sant’Andrea lasciando un varco per l’accesso dei mezzi di soccorso e di manutenzione sul lato di Via Madonna del Riposo con l’apposizione di apposito cartello di divieto di accesso”.

Da notare, infine, che il provvedimento temporaneo viene preso “nelle more dell’attuazione del progetto di pedonalizzazione dell’intera area di Largo San Pio V in fase di sviluppo, da parte del competente Dipartimento Mobilità e Trasporti.” Progetto, aggiungiamo noi, di cui si parla da un paio di decenni.

A questo link il testo della determinazione dirigenziale.

 

 

 

A Roma, come è noto, le chiese non mancano. Come potrebbe essere altrimenti per quello che viene considerato il cuore della cristianità? Tuttavia, proprio per questa sua particolarità, Roma ha sempre ospitato espressioni di fede e riti non solo "occidentali", ma di tutto il mondo. Negli ultimi anni, poi, oltre alla tradizionale presenza temporanea di pellegrini provenienti da ogni parte del globo si è aggiunta quella più stanziale di immigrati molti dei quali appartenenti a credi religiosi diversi da quello cattolico. E così Roma assomiglia sempre più a una grande piazza in cui si prega con lingue, tradizioni e riti diversi.
Per orientarsi in questa pluralità di espressioni, anche quest'anno la Caritas diocesana di Roma e l'Ufficio Migrantes di Roma e Lazio hanno pubblicato la guida "Immigrati a Roma e provincia. Luoghi di incontro e di preghiera". La prima edizione della Guida, datata 1998 (l'anno della legge Turco-Napolitano) aveva censito 146 luoghi di incontri e di preghiera. Oggi, alla sesta edizione, quei luoghi sono diventati 293, di cui 234 nella Capitale e 59 in provincia.
La classifica per Roma vede in testa ovviamente i luoghi di culto per i cattolici (150 censiti), seguiti da quelli per gli ortodossi (25) e i protestanti (22). Seguono i luoghi in cui pregano i musulmani (22), gli ebrei (7), i buddisti (6), nonché induisti e sikh (1 ciascuno).
Gli immigrati cattolici in genere si riuniscono a pregare per gruppi nazionali o per rito, ma una stessa comunità può avere a disposizione più di un luogo di culto: a volte sono le stesse chiese frequentate dai romani, ma in orari diversi (come avviene ad esempio per la comunità indiana a San Pio V), oppure delle chiese messe completamente a disposizione della comunità (è il caso della chiesa "dei polacchi" o "dei filippini") che funzionano come vere e proprie parrocchie, ma in lingua diversa dall'italiano.
I luoghi di culto degli ortodossi si rivolgono a greci, russi, egiziani, etiopi, eritrei e soprattutto rumeni, che costituiscono la comunità più numerosa, con 25 luoghi in città e 28 in provincia, a testimonianza del fatto che in molti vivono nei comuni limitrofi.
Se si analizzano le statistiche sull'appartenenza religiosa degli immigrati nel comune di Roma, si vede che oltre il 65% sono cristiani (di cui il 30% ortodossi e il 27,8% cattolici), il 20% sono musulmani, il 2,9% induisti e il 2,4% buddisti.
Qual è la presenza di questi luoghi nel nostro quartiere? La Guida indica anche il municipio di appartenenza e così scopriamo che in zona ci sono tre comunità di filippini: nella parrocchia di San Giuseppe all'Aurelio di via Boccea, al Pontificio Oratorio di S.Pietro e a Santa Maria delle Grazie alle Fornaci. Censita ovviamente è la "nostra" comunità di rito Siromalabarese Knanaya che celebra a San Pio V la domenica pomeriggio. In via della Pineta Sacchetti e in via di Torre Rossa troviamo la comunità cattolica vietnamita, mentre la Chiesa Ortodossa Romena ha luoghi di culto sia presso gli Oblati di S. Giuseppe sia presso la parrocchia di S. Lino alla Pineta Sacchetti.
Per quanto riguarda la comunità musulmana, il luogo a noi più vicino si trova nei pressi del capolinea della metro Battistini, mentre per incontrare e pregare con la comunità Sikh bisogna oltrepassare il Raccordo e arrivare fino a Massimina.

Insomma, un panorama ricco e multicolore che mostra il volto di una città chiamata per vocazione ad essere accogliente e tollerante, secondo l’auspicio del Concilio Vaticano II al dialogo e alla collaborazione tra le varie religioni per costruire un mondo di pace.

Diego Cipriani

Dal 18 ottobre, la stazione Baldo degli Ubaldi della linea A della metropolitana resterà chiusa per circa tre mesi per consentire lo svolgimento dell'attività di revisione ventennale di scale mobili e ascensori, attività obbligatoria in base alle vigenti norme sull'esercizio degli impianti di traslazione.

I treni della metro A, quindi, transiteranno senza effettuare la fermata.

La chiusura è necessaria per consentire lo svolgimento di lavorazioni complesse, garantendo la sicurezza delle maestranze e dei viaggiatori. Complessivamente saranno sottoposte a revisione 12 scale mobili e 7 ascensori.

Atac si scusa per il disagio

 

LE ALTERNATIVE

In sostituzione della stazione Baldo degli Ubaldi potranno essere utilizzate le vicine stazioni di Cornelia e Valle Aurelia, dove i treni della metro A continueranno a fermare regolarmente. Per tutta la durata della chiusura della stazione, la linea bus 490 (stazione Tiburtina-Cornelia) sarà potenziata. La linea 490 è accessibile ai passeggeri a ridotta mobilità

 

www.atac.roma.it

 

E’ ormai dal 2006 che Cittadinanzattiva Assemblea Aurelia si batte per l’apertura alla cittadinanza di Forte Boccea. In questi anni abbiamo visto un’infinità di proposte sul suo utilizzo, alcune assurde come la costruzione di centri commerciali, palazzine e megaparcheggi. Altre stupende, avveniristiche, ma che comportano l’utilizzo di capitali che non ci sono, se non cedendo l’area a privati, che alla fine sarebbero gli unici a beneficiarne. Quindi è importante vigilare e non farsi prendere in giro.  E allora è bene ricordare a tutti che l’iniziativa per la quale Cittadinanzattiva Assemblea Aurelia ha iniziato e raccolto migliaia di firme era per “Forte Boccea Parco Pubblico”.

In seguito,  abbiamo ritenuto  di proporre lo spostamento del mercato di via Urbano II nel suo compendio, ma sempre con la ferma intenzione di tutelare il verde e le infrastrutture esistenti. Proprio le strutture esistenti sono un valore unico, a costi quasi nulli, visto che sono in buone condizioni, possono da subito diventare sede di asilo nido, centri culturali, casa della salute, scuole, centri di incontro, sedi per associazioni di disabili etc. L’area adibita a campi da tennis e pallacanestro potrebbe essere riutilizzata dando occupazione a persone con disabilità, ma in grado di occuparsi della gestione degli stessi, creando spogliatoi e docce e non ultimo un bar per i frequentatori del  parco e del mercato.

L’area immediatamente a destra dopo aver acceduto al forte è un grande spiazzo in cemento. Deve diventare un parcheggio a ore a pagamento, non escludendo la possibilità di una gestione delle riscossioni e manutenzione sempre da persone disabili che così verrebbero avviate ad attività lavorative, creando un impegno giornaliero che li renda consapevoli e orgogliosi delle loro potenzialità e fieri di essere utili.

E’ importante che il parcheggio sia rigorosamente ad orario e a pagamento. Tariffa minima per la prima ora a raddoppiare nelle successive. Solo così il parcheggio sarebbe utile per i clienti del mercato e dei limitrofi esercizi commerciali. Bisogna scoraggiare la sosta perpetua, evitare che camper, veicoli abbandonati e opportunisti ne abusino. Quindi se si vuole evitare che la Boccea venga bloccata da doppie file di furbetti che non vogliono pagare il parcheggio, la guardiola dell’ingresso dovrà essere riservata ad una pattuglia di VVUU che garantirà il rispetto dei divieti di sosta, la viabilità, la sicurezza nel parco, eviterà abusi e si occuperà delle aperture e chiusure mattutine e serali del cancello del parco.

Con le condizioni imposte e inderogabili, che assicurano che nessuna pianta, albero o costruzione possa essere toccato, l’unico spazio adeguato per il mercato è quello del campo di calcio, in grado di ospitare più di 90 box per gli operatori del mercato, garantire la presenza di servizi igenici e ogni altra comodità utile alla loro attività.

Ma rimane fondamentale, e lo ripetiamo fino alla noia, che l’area è soprattutto un parco e come tale va rispettato. Ogni accesso dei veicoli al suo interno dovrà essere interdetto, gli operatori del mercato potranno accedere per portare merci con i loro mezzi solo nelle prime ore della mattinata e uscire prima dell’apertura al pubblico. In un parco non è tollerabile che tra anziani, bambini e carrozzine possano sfrecciare motorini o veicoli turbando quella tranquillità per cui ci siamo battuti tanto per garantirla.

Claudio Cricenti

coordinatore dell'assemblea AURELIA di Cittadinanzattiva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Foto

 

Dio non si è stancato di noi.
Accogliamo la Quaresima come il tempo forte in cui la sua Parola ci viene nuovamente rivolta:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (
Es 20,2).
È 
tempo di conversione, tempo di libertà

(Papa Francesco)


 

 

 

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      Convertiti e credi al VangeloLa Quaresima è un'occasione unica per fare la verità con noi stessi. Prendere coscienza che siamo dei peccatori. Cosa vuol dire? Non che abbiamo commesso dei peccati ma che siamo radicalmente dei peccatori. Un giorno un frate stupito del successo che aveva San Francesco gli chiese perché tanta gente lo seguisse. "Perché sono il più peccatore di tutti gli uomini", rispose. Possibile? Eppure non...

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